Essa è posta nella vicinanze di resti archeologici di notevole importanza e degni di grande rispetto.
La Tuscolana in questo tratto si separa secondo i due sensi di marcia e l’acquedotto la scavalca in due diversi punti a duecento metri di distanza tra loro. L’acquedotto Felice è in questo tratto affiancato dall’acquedotto Claudio di epoca imperiale; dopo la Porta Furba, realizzata in marmo peperino dal pontefice Sisto V, gli

Desta particolare interesse che proprio in prossimità di tale fontana, al di la dell’acquedotto Felice è nascosta timidamente proprio la 16.Urbanvoids, celata nell’indifferenza, utile solo ad isolare il rumoroso e frequente transito ferroviario dall’altrettanto “silenzioso” via vai delle auto su via Tuscolana.
Morfologia: l’area si sviluppa in lunghezza per circa 150 metri, lambendo per un notevole tratto il vicino acquedotto Felice. Essa inoltre degrada verso la sottostante ferrovia.
Utilizzo attuale: da una prima ricognizione abbiamo potuto rilevare una mancata destinazione d’uso definita dell’area. Essa è infatti apparentemente utilizzata come immondezzaio per calcinacci, materiali edili, ruspe e camion non più in funzione.
Uno fondamentale riguarda soprattutto l’accessibilità all’area, che si presenta come una vera e propria isola all’interno di un mare infrastrutturale: a sinistra la via Tuscolana, a destra la ferrovia.
Del tutto isolata dal tessuto urbano, si adagia al vicino acquedotto Felice, quasi nascosta da esso, ignara delle potenzialità che data la sua localizzazione possiede intrinsecamente.
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